Testo di Maurizio Scilla
Premessa
Le 5 Terre sono patrimonio dell’umanità UNESCO, un vero gioiello, unico al mondo, incastonato nell’estremità orientale della Liguria.
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre con i suoi 3868 ettari è il Parco Nazionale tra i più piccoli d'Italia e allo stesso tempo il più densamente popolato, con circa 4000 abitanti suddivisi in cinque borghi: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare.
140 km di sentieri percorrono il Parco, quelli lungo la costa (sentiero azzurro SVA) sono stati creati nel XI secolo dai contadini, caratterizzano il Parco con viste mozzafiato su un mare cristallino, questi sentieri a volte strettissimi oltre a collegare i paesi, sono trait d’union per raggiungere i vigneti.
In alta stagione sono affollati, mentre se ci si sposta sui single track che percorrono i boschi non si incontrano orde di turisti, si può godere di scorci sul mare incantevoli e godersi la pace dei luoghi.
Il problema delle 5 Terre è il turismo di massa, quello delle orde di turisti che vengono “liberati” dalle navi da crociera, il turismo “usa e getta”, mentre se si vogliono salvare questi gioielli bisogna pensare a un turismo consapevole.
© Marco Mannoni
Percorso
Va detto subito che il tracciato lo si deve dividere in due, perché in pratica si tratta di due gare in una.
Analizziamo la prima parte che va da Monterosso fino al Telegrafo (27 km 1400 m+):
dopo la parte lungomare, ci si inerpica subito in direzione Punta Mesco e si assaggiano i primi scalini che si rifaranno “vivi” in maniera prepotente e massacrante nella seconda parte di gara, ma ci si gode la vista prima sul Golfo delle 5 Terre e poi su quello di Levanto. Più avanti si affronta poi un bel single track a tratti tecnico immerso nella macchia mediterranea con vista mare che porta al Santuario di Nostra Signora di Reggio. I 14 km che seguono e portano al Telegrafo sono in gran parte nel bosco su sentieri molto belli che invogliano a correre e in discesa sono ideali per lasciar girare le gambe a tutta.
Veniamo alla seconda parte dal Telegrafo all’arrivo (47 km 2600 m+):
apparentemente non complicata, invece se ci arrivi un po’“ghisato”, ti stende con il colpo di grazia. Si scende al Santuario della Madonna di Montenero, dove ci si deve fermare un attimo ad ammirare un panorama da urlo, per fiondarsi giù a Riomaggiore. Qui iniziano le “grane”, con la mitica salita della “Beccara” con i suoi scalini alti e pendenza da paura, son solo 200 m+, ma fan male, poi finalmente si raggiunge il vigneto del Corniolo e pensi “Quanta fatica e lavoro ci sono in una bottiglia di vino delle 5 terre!”. Bello poi il passaggio all’interno della Cantina Sociale di Groppo, dove si produce il famoso per poi lanciarsi in discesa verso Manarola. Qui si ricomincia con gli scalini della salita del “Presepe”, altri 300 m+ che portano a Volastra e al Santuario di Nostra Signora della Salute. Continua la full immersion nei vigneti con viste mare spettacolari, si raggiunge così Corniglia prima e Vernazza poi. Abbiamo toccato tutti i paesi delle 5 Terre, manca solo più Monterosso dal quale ci separano 3 km e mezzo, ancora salite, ma quando ci si rivolge a sinistra, lo spettacolo è unico, le scogliere e il blu del mare ti riempiono gli occhi e il cuore.
Cosa ti rimane dentro
- i muretti a secco, gli scalini, le tonalità del mare, le scogliere, i paesi colorati da “presepe”
- il pettorale disegnato dalla mano del regista Disney Pixar Enrico Casarosa
- la gentilezza dei volontari sul tracciato
- il pasta party semplicemente spettacolare
- una ragazza che a 300 m dall’arrivo, mentre affronti gli ultimi scalini in salita, fa il countdown “5-4-3-2-1- sono finiti!!”
- i pochi sorrisi degli atleti durante la gara, sbaglio o eravamo lì per divertirci al di là di ogni risultato?
- l’entusiasmo di Nicola e Chri vere anime dello Sciacchetrail
- l’organizzazione perfetta di ASD Cinque Terre e Cinque Terre Trekking
- la diretta youtube che permetteva anche a chi non stava correndo di vivere la gara (https://www.youtube.com/watch?v=7jeZ5xKdQ18 )
© Francesco Berlucchi
Eventi collaterali
Il week end oltre al trail, prevedeva la degustazione dello Sciacchetrà venerdì pomeriggio, domenica Mini SciaccheTrail per i bambini a Monterosso e al Castello di Riomaggiore, la manifestazione enogastronomica RioDiVino.
Cosa bolle in pentola
Il prossimo anno verrà lanciato lo “Sciacchetrail 100 km”. Gli organizzatori sentivano la necessità di allargare i propri orizzonti, far conoscere sentieri poco battuti ma altrettanto affascinanti. Nella prima parte si raggiungerà prima Levanto per arrivare poi alla Rocca Gaibana. Più avanti ci si immerge nella Val di Vara, per toccare poi Biassa e Campiglia, piccolo gioiello situato a 400 m da dove si può godere della vista sul Golfo della Spezia da una parte e dall’altra della costa ripida che congiunge Portovenere alle Cinque Terre.
La gara
In campo maschile bella battaglia tra il lombardo Luca Carrara e l’emiliano Simone Corsini, a Monterosso si presentava per primo il secondo, autore di una grande seconda parte di gara. Terzo posto per Gregorio Aiello.
Tra le donne la vittoria è andata alla francese Stephanie Manivoz che ha preceduto la piemontese Silvia Guenzani e la polacca Katarzyna Orzechoska.
Le classifiche: https://www.endu.net/it/events/sciacchetrail/results/2023
© Francesco Berlucchi
Simone Corsini
L’anno scorso ha vinto il Gran Trail Courmayeur 100 km, ha chiuso al secondo posto il Tor des Geants, quest’anno ha vinto l’Ultrabericus 42 km.
Dopo due secondi posti allo “Sciacche” finalmente è arrivata la vittoria.
Simone cosa ci vuoi dire?
“Per me lo Sciacchetrail è una gara molto particolare, a cui tengo tantissimo. È un percorso ingannevole perché fino a Riomaggiore ti porta a correre forte, poi gli ultimi sedici km inizia la gara vera, fatta di migliaia di gradini tra ripidi vigneti che spezzano letteralmente le gambe. La fatica è però ripagata dallo spettacolo di essere a picco sul mare con un panorama che definire incantevole è riduttivo. Oltre che una gara bellissima organizzata in maniera impeccabile è anche tanto altro, è un modo di raccontare il territorio e un modo di vivere in un ambiente per nulla facile. In questi anni ho conosciuto persone davvero fantastiche! Tornando alla gara vera e propria sono partito un po' contratto perché non avevo ancora smaltito del tutto l'Ultrabericus della settimana precedente e Luca Carrara è subito scappato via, con il passare dei km mi sentivo bene e verso il Telegrafo l'ho raggiunto. Fino a Manarola abbiamo corso insieme poi sul sentiero della Donega ho provato a cambiare passo e fortunatamente ho retto fino all'arrivo! Ogni anno SciaccheTrail è sempre più bello!”.
© Mario Mannoni