ALULA TRAIL RACE

Correre sulla via dell’Incenso nel regno del deserto

Il trail running si sta sviluppando in tutto il mondo e l’Arabia Saudita non fa eccezione: da qualche anno ha cominciato a puntare su questa disciplina per valorizzare i suoi immensi deserti, le sue montagne dai colori incredibili, i canyon e i monoliti di arenaria dalle forme fantastiche.

Race Arabia, fondata nel 2019, ha iniziato a proporre eventi di endurance in tutto il paese, ma la più celebre è senz’altro ALULA TRAIL RACE, la cui terza edizione si correrà il 23 e 24 gennaio prossimi, con diverse distanze che vanno da 10 fino a 100 km.

LA MAGICA TERRA DI ALULA

Mongolfiere
Al’Ula non assomiglia a nessun altro luogo sulla Terra. Non è solo per la sua bellezza paesaggistica, ma soprattutto perché qui si respira la storia, con onnipresenti suggestioni di un passato millenario. Immaginatevi oasi lussureggianti e siti archeologici sperduti nel deserto, in mezzo a montagne o pinnacoli di arenaria. Immaginatevi un cielo dove è totalmente assente l’inquinamento luminoso e le stelle sembra che puoi toccarle con un dito.

Al’Ula, conosciuta anche come “La Perla del Deserto”, si trova nella regione di Medina, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, a un’ora e mezza di volo circa dalla capitale Riad. Di qui passava la “Via dell’Incenso” che collegava il Mediterraneo alla penisola Arabica. I Nabatei, un popolo di carovanieri del deserto, trasportavano le spezie e scelsero la regione di Al’Ula come nodo strategico. Fondarono Hegra, una sorta di “Petra d’Arabia” uno snodo strategico e conduceva fino alla ben più celebre Petra. Hegra è stata il primo sito dell’Arabia Saudita ad essere dichiarato patrimonio Unesco nel 2008 grazie alle oltre 110 tombe scavate nella roccia in ottimo stato di conservazione.

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AlUla però non è solo un gigantesco museo a cielo aperto, ma è soprattutto una regione dalla straordinaria bellezza naturale, una bellezza che solo oggi sta iniziando a rivelarsi al mondo: innumerevoli formazioni di roccia arenaria si ergono dalle sabbie del deserto creando forme spettacolari. La più famosa è senz’altro Jabal Alfil conosciuta anche come “Elephant Rock”: ha una sagoma e una forma talmente simili a quelle di un elefante da far pensare all’opera di un abile artista che la scolpì nell’antichità. Tuttavia, qui l’unico vero scultore è il tempo stesso, che ha usato come strumenti il vento e l’acqua per creare una meraviglia naturale da ammirare soprattutto al tramonto, quando il sole si tuffa dietro questo pachiderma e illumina questa meraviglia naturale - il sogno di ogni fotografo.

Elephant Rock

L'inconfondibile profilo dell'Elefante


LA GARA

Quattro le distanze della Alula Trail Race: la “Hegra Hundred” da 100 km, la “Al Mejdar” da 50 km, la “Elephant Rock” da 23 km e la “AlUla Oasis” di 10 km. In aggiunta la sera prima della partenza vengono organizzate anche la Kid’s Run per i più piccoli e la Sunset Race da 3 km.

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La 100 km ha un dislivello positivo di 1.465 metri con un percorso circolare che attraversa i luoghi più belli della regione. Si parte dalla “Città Vecchia” di Al’Ula con il suo suggestivo labirinto di vicoli, pieni di quelle che dovevano essere antiche botteghe, case e osterie dove, per secoli, pellegrini, viaggiatori e abitanti del luogo si riunivano. Al 30° km è la volta di Elephant Rock per poi arrivare al villaggio di Al Mu’tadil celebre per la sua oasi e per alcune opere visionarie della mostra d’arte contemporanea Desert X che si è tenuta nel 2022. Ma il piatto forte comincia verso il 56° km quando si arriva ad Hegra, la “Petra d’Arabia”, con venti km di percorso che la attraversano tutta per giungere poi alla valle di Ashar un parco naturale nel cuore della regione prima di fare ritorno al traguardo di Al’Ula.

Per quanto riguarda la logistica di gara, ci sono i classici 10 ristori, con un tempo limite di 17 ore e 30 minuti, abbastanza tirato, considerato che il vincitore dell’edizione 2023, il marocchino Rachid El Morabity, trionfatore per 9 volte alla Marathon des Sables, ci ha impiegato 9h29.