...io invece ho il rammarico di averti mancato all'arrivo...sei sceso troppo veloce dal Mont De La Saxe!!! Ero lì apposta per vederti finalmente diventare un gigante!!!augusto losio ha scritto: ↑16/09/2024, 8:09 chi mi conosce sa bene quanto importante è stato per me finire DAVVERO il tor.
devo ancora ingoiare tutto quanto.
per adesso vi dico che l'unico momento in cui mi sono venute le lacrime è stato quando ho visto ettore seduto nel parco che si è alzato per un abbraccio, penso che offriends possa capirmi.
Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
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Questa sezione è dedicata alle anteprime e ai racconti delle gare.
Nel titolo scrivete il nome della gara, la provincia e la data di svolgimento.
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Re: Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
Re: Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
Bravo Augustoaugusto losio ha scritto: ↑16/09/2024, 8:09 chi mi conosce sa bene quanto importante è stato per me finire DAVVERO il tor.
devo ancora ingoiare tutto quanto.
per adesso vi dico che l'unico momento in cui mi sono venute le lacrime è stato quando ho visto ettore seduto nel parco che si è alzato per un abbraccio, penso che offriends possa capirmi.
Hai chiuso il cerchio, ottimo lavoro
Quando ti ho incrociato, in uno dei punti più duri della tappa più difficile ti ho visto consapevole e tranquillo e mi sei proprio piaciuto
- augusto losio
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Re: Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
ma porca paletta, dove si trovano le classifiche?
non mi interessano i tempi, ma capire quali delle mie conoscenze sono arrivate fino alla fine.
non mi interessano i tempi, ma capire quali delle mie conoscenze sono arrivate fino alla fine.
- Dariogrizzly_1981
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Re: Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
Ciao a tutti,
vi racconto il mio TOR100 fatto insieme ad un amico alla sua prima 100km.
Come 2 anni fa, quando partecipai alla 330km, mi presento alla gara con un ottimo allenamento per i miei standard avendo fatto negli ultimi 3 mesi quasi 50000d+.
Purtroppo, il giorno primo della gara e il giorno della gara ho un pò di mal di testa e forte diarrea, solitamente sto bene tutto l'anno e senza mai prendermi l'influenza ma purtroppo la sorte decide di punirmi proprio in questi giorni...
Alla partenza mi sento abbastanza bene e la diarrea sembra scomparsa, a Cervinia pioviggina e fa freschino, direi intorno ai 7 gradi.
Alle 21 in punto partiamo e poco dopo usciti dal paese imbocchiamo subito una bella salita ripida che in breve ci fa guadagnare 300d+. Il sentiero prosegue un pò noioso con alcuni su è giù fino ad attaccare l'ultimo tratto di salita che ci porta alla Finestra di Cignana ad oltre 2400 metri dove si inizia a sentire abbastanza freddo. Valicata la finestra in breve si arriva al Rifugio Barmasse e da li il percorso sarà uguale alla 330km.
Si prosegue senza troppi problemi fino alla finestra di Tzan dalla quale bisogna affrontare una prima parte di discesa molto ripida. In un’oretta arriviamo al Rifugio Magià dove, dopo una sosta di 10 minuti, riprendiamo a salire verso il Cuney. Fino a questo punto abbiamo fatto circa 1500 metri di dislivello ed inizio già a soffrire un po' la salita, cosa che mi lascia molto perplesso considerando gli allenamenti fatti negli ultimi mesi. Probabilmente i due giorni dove ho avuto qualche problema di salute iniziano a farsi sentire.
Arrivando al Cuney inizia a fare parecchio freddo con vento medio/forte ed inizia anche a nevicare in modo più consistente. Al Rifugio metto anche il piumino caldo e il secondo paio di guanti più pesanti (avevo già termica, giacca della tuta , guscio 2.5 strati, più doppio berretto, anzi triplo con quello del guscio e pantaloni lunghi). Continuerà a fare parecchio freddo con vento e neve fino al Col Vessona dove arriviamo verso le 6.15. Scendendo, verso quota 2400-2500 si inzia a stare meglio soprattutto per il vento che è molto diminuito.
Lunghissima discesa fino ad Oyace dove per fortuna hanno modificato l’ultimo tratto di salita spacca gambe rendendo l’arrivo in paese molto più rilassante. Arriviamo ad Oyace verso le 9.15.
Pausa di 1 oretta dove mangiamo un pò di tutto, ci cambiamo i calzini, carichiamo le frontali e ripartiamo con il sole verso il Col Brison.
La salita verso il Brison passa abbastanza in fretta e stiamo bene, anche l’ultimo pezzo ripidissimo lo superiamo in scioltezza. Dopo qualche minuto di discesa c’è una persona del soccorso alpino che ci indica di scendere velocemente quel tratto in quanto sta arrivando l’elicottero a prendere un ragazzo coperto dal telo termico che deve aver fatto davvero una brutta caduta: ha la fronte con un’importante ferita, probabilmente scendendo ha preso una puntata perdendo l’equilibrio e andando a dare una facciata.
Arriviamo ad Ollomont con le gambe stanche dalla discesa e ci prendiamo una pausa di circa 30-40 minuti.
Il meteo è ancora abbastanza bello ed anche in salita con la termica e i pantaloni lunghi non si ha mai caldo.
Un vero peccato che a Ollomont davano il piatto caldo solo ai partecipanti della 330km.
Si riparte alla volta del Colle Champillon verso le ore 15. In circa 2h arriviamo al Rifugio dove veniamo accolti in maniera a dir poco calorosa dai ragazzi che lo gestiscono. Dieci minuti prima di arrivare al rifugio inizia a tirare vento forte accompagnato dal freddo ma per fortuna al rifugio hanno allestito una stanza calda dove preparano un’ottima minestra. Salendo verso il colle ci avviciniamo ad una ragazza che sta partecipando alla 330km e che tossisce senza tregua. Da come parla mi sembra abbia l’asma (conosco bene la sensazione soffrendone anche io) ed infatti me lo conferma. Per fortuna ho con me uno spruzzino per l’asma per le emergenze e glielo presto. Ci rimettiamo tutti in cammino e valichiamo il colle alle 17.55, la ragazza mi sembra stia meglio ed in effetti in discesa dopo qualche minuto ci stacca.
Cinque minuti prima di arrivare al ristoro di Ponteille Desot a 1850m veniamo colti da un fortissimo vento contrario e gelido e nel frattempo raggiungiamo la ragazza di prima che stava di nuovo male. Io provo a confortarla dicendole che manca poco al ristoro e da li poi avrebbe potuto decidere al caldo come procedere. Se si fosse ripresa poteva arrivare a Saint Rhemy e a quel punto prendersi anche tutta la notte per riposarsi considerando le ore di anticipo che aveva sui cancelli e valutare la situazione il mattino dopo.
Al ristoro arriviamo abbastanza infreddoliti ma per fortuna dentro si sta bene e ci offrono anche ottima polenta con salsiccia. Dopo 20 minuti ripartiamo alla volta di Saint Rhemy percorrendo lo stradone sterrato sicuramente poco faticoso ma infinito.
A Saint Rhemy arriviamo davvero cotti verso le 22.15 e qui inzia “il giallo”. Mio padre ci aspettava a Saint Rhemy già da un po' e nel frattempo si era informato con i volontari presenti al ristoro di come fossero le condizioni previste e attuali verso il Frassati e oltre. Parlavano di un po' di freddo normale (tipo 0 gradi e vento in calo senza alcune precipitazioni). Mio padre ha chiamato anche il Frassati e li invece gli comunicavano già l’obbligo di ramponi e temperature previste molto più rigide con vento forte che avrebbe fatto percepire una temperatura ancora più bassa. Durante la pausa a Saint Rhemy ci circa 1h15 – 1h30 parliamo anche 2-3 volte con un uomo dell’organizzazione che era in contatto con il Frassati e continua a confermare solo freddo e vento ma assolutamente senza precipitazioni.
Ripartiamo quindi verso le 23.45 arrivando al Frassati davvero massacrati dopo circa 3h. Mezz’ora prima del Frassati inzia a nevicare e il vento e il freddo sono davvero intensi pur essendo ben equipaggiati. Poco prima di noi entra nel rifugio un ragazzo in pantaloncini corti che dopo pochi minuti al rifugio andrà in ipotermia. Durante la pausa di 30-35 minuti al rifugio la nevicata si fa più fitta ed il sentiero è ormai bianco. Decidiamo quindi di mettere i ramponi al caldo del rifugio, sarebbe troppo rischioso metterli poco prima del Malatrà con quel freddo e quel vento.
Su quel centimetro di neve che si è formata bella compatta sul sentiero camminiamo da Dio con i ramponi ed alle 4.30 o poco dopo siamo al Malatrà. Per sicurezza terremo i ramponi fino a dopo il Col Entre Deux Sauts. A quest ultimo colle tira un vento fortissimo e fra le altre cose siamo costretti a fare un pit stop velocissimo perché sta arrivando l’elicottero a prendere non ho capito se una o due persone anche in questo caso forse per ipotermia. Poco dopo il colle ci sediamo in un posto riparato dal vento per levare i ramponi ed accade una cosa incredibile: arriva una volpe ad oltre 2500 metri di altitudine che ci gira intorno a distanza ravvicinatissima e dopo circa un minuto se ne va!
Inizia a fare luce e riprendiamo il cammino giù per la facile discesa fino ad arrivare al sentiero che fa da balconata sul gruppo del Bianco. Poco prima di iniziare questo sentiero noto che il mio amico ha rallentato parecchio sul sentiero facile facile e gli chiedo quale fosse il problema. Mi dice che si era già addormentato 3-4 volte sognando di essere in un letto caldo e morbido ma poi alla prima puntata contro una pietra si svegliava trovandosi di fronte alla cruda realtà ahhahahaha! Comunque, per fortuna anche questo momentaccio passa e arriviamo al Bertone dove scendiamo incrociando tantissimi turisti quasi tutti stranieri. Arriviamo a Courmayeur alle 10.30 dopo “solamente” 37h 30minuti di gara.
Scoprirò poi la sera che la ragazza che non stava bene ed abbiamo aiutato è arrivata a Courmayeur poche ore dopo di noi concludendo la 330km in 123h se ricordo bene, quindi un tempo davvero ottimo.
A chi vorrà fare questa gara l’anno prossimo consiglio vivamente di non sottovalutarla: i km reali sono 115-116 (il mio orologio ha segnato 115.5km, quello del mio amico 116km con 7700d+ e 8500d-).
Sicuramente il meteo ha rallentato tantissimo tutti i partecipanti basti pensare che al TOR di due anni fa in 32h ero arrivato a Cogne dopo aver percorso 110km e 8000d+. Invece, questa volta, ho percorso 116km e 7700d+ in 37.5h. Sicuramente anche l’influenza di quei giorni mi ha debilitato parecchio tant’è che ancora non sono al 100%.
Una buona parte dei ritirati penso siano venuti fuori dall’equipaggiamento inadeguato, come ad esempio gente senza pantaloni lunghi o senza un capo davvero caldo come un piumino. Ad esempio, a Saint Rhemy, hanno detto che due concorrenti che erano arrivati al Frassati sono tornati indietro perché con quel freddo non se la sentivano di valicare il Malatrà. Peccato, perché quando siamo passati noi, secondo me, il pezzo più freddo era fra i 2100 e 2400m a causa del forte vento contrario. Al Malatrà la temperatura sarà stata sicuramente più fredda ma il vento era meno forte e quindi la temperatura percepita forse più alta, almeno io ho avvertito questo.
Ho trovato i ristori sempre ben forniti di tutto e ovviamente volontari sempre gentili e sorridenti.
Sono rimasto anche abbastanza contento del pacco gara, peccato solo che il borsone di metà gara non sia uguale a quello del TOR ovviamente più piccolo.
Alla fine sono contento di come ero equipaggiato avendo patito il freddo davvero poco però ripeto che spesso sono stato con:
pantaloni lunghi e sopra pantaloni lunghi impermeabili e antivento
maglia termica aderente lunga + felpa salomon + piumino haglofs + guscio 2.5 strati
2 berreti caldi + quello del guscio
Guanti sottili + guanti medi
Questa esperienza è stata davvero fondamentale per capire quanto sia importante avere qualcosa dietro in più a discapito di un po' più di peso. Ripeto: penso che tanta gente si sia ritirata per l’abbigliamento inadeguato. Sul TOR 100, 112 ritirati e 147 finisher.
Ciao,
Dario
vi racconto il mio TOR100 fatto insieme ad un amico alla sua prima 100km.
Come 2 anni fa, quando partecipai alla 330km, mi presento alla gara con un ottimo allenamento per i miei standard avendo fatto negli ultimi 3 mesi quasi 50000d+.
Purtroppo, il giorno primo della gara e il giorno della gara ho un pò di mal di testa e forte diarrea, solitamente sto bene tutto l'anno e senza mai prendermi l'influenza ma purtroppo la sorte decide di punirmi proprio in questi giorni...
Alla partenza mi sento abbastanza bene e la diarrea sembra scomparsa, a Cervinia pioviggina e fa freschino, direi intorno ai 7 gradi.
Alle 21 in punto partiamo e poco dopo usciti dal paese imbocchiamo subito una bella salita ripida che in breve ci fa guadagnare 300d+. Il sentiero prosegue un pò noioso con alcuni su è giù fino ad attaccare l'ultimo tratto di salita che ci porta alla Finestra di Cignana ad oltre 2400 metri dove si inizia a sentire abbastanza freddo. Valicata la finestra in breve si arriva al Rifugio Barmasse e da li il percorso sarà uguale alla 330km.
Si prosegue senza troppi problemi fino alla finestra di Tzan dalla quale bisogna affrontare una prima parte di discesa molto ripida. In un’oretta arriviamo al Rifugio Magià dove, dopo una sosta di 10 minuti, riprendiamo a salire verso il Cuney. Fino a questo punto abbiamo fatto circa 1500 metri di dislivello ed inizio già a soffrire un po' la salita, cosa che mi lascia molto perplesso considerando gli allenamenti fatti negli ultimi mesi. Probabilmente i due giorni dove ho avuto qualche problema di salute iniziano a farsi sentire.
Arrivando al Cuney inizia a fare parecchio freddo con vento medio/forte ed inizia anche a nevicare in modo più consistente. Al Rifugio metto anche il piumino caldo e il secondo paio di guanti più pesanti (avevo già termica, giacca della tuta , guscio 2.5 strati, più doppio berretto, anzi triplo con quello del guscio e pantaloni lunghi). Continuerà a fare parecchio freddo con vento e neve fino al Col Vessona dove arriviamo verso le 6.15. Scendendo, verso quota 2400-2500 si inzia a stare meglio soprattutto per il vento che è molto diminuito.
Lunghissima discesa fino ad Oyace dove per fortuna hanno modificato l’ultimo tratto di salita spacca gambe rendendo l’arrivo in paese molto più rilassante. Arriviamo ad Oyace verso le 9.15.
Pausa di 1 oretta dove mangiamo un pò di tutto, ci cambiamo i calzini, carichiamo le frontali e ripartiamo con il sole verso il Col Brison.
La salita verso il Brison passa abbastanza in fretta e stiamo bene, anche l’ultimo pezzo ripidissimo lo superiamo in scioltezza. Dopo qualche minuto di discesa c’è una persona del soccorso alpino che ci indica di scendere velocemente quel tratto in quanto sta arrivando l’elicottero a prendere un ragazzo coperto dal telo termico che deve aver fatto davvero una brutta caduta: ha la fronte con un’importante ferita, probabilmente scendendo ha preso una puntata perdendo l’equilibrio e andando a dare una facciata.
Arriviamo ad Ollomont con le gambe stanche dalla discesa e ci prendiamo una pausa di circa 30-40 minuti.
Il meteo è ancora abbastanza bello ed anche in salita con la termica e i pantaloni lunghi non si ha mai caldo.
Un vero peccato che a Ollomont davano il piatto caldo solo ai partecipanti della 330km.
Si riparte alla volta del Colle Champillon verso le ore 15. In circa 2h arriviamo al Rifugio dove veniamo accolti in maniera a dir poco calorosa dai ragazzi che lo gestiscono. Dieci minuti prima di arrivare al rifugio inizia a tirare vento forte accompagnato dal freddo ma per fortuna al rifugio hanno allestito una stanza calda dove preparano un’ottima minestra. Salendo verso il colle ci avviciniamo ad una ragazza che sta partecipando alla 330km e che tossisce senza tregua. Da come parla mi sembra abbia l’asma (conosco bene la sensazione soffrendone anche io) ed infatti me lo conferma. Per fortuna ho con me uno spruzzino per l’asma per le emergenze e glielo presto. Ci rimettiamo tutti in cammino e valichiamo il colle alle 17.55, la ragazza mi sembra stia meglio ed in effetti in discesa dopo qualche minuto ci stacca.
Cinque minuti prima di arrivare al ristoro di Ponteille Desot a 1850m veniamo colti da un fortissimo vento contrario e gelido e nel frattempo raggiungiamo la ragazza di prima che stava di nuovo male. Io provo a confortarla dicendole che manca poco al ristoro e da li poi avrebbe potuto decidere al caldo come procedere. Se si fosse ripresa poteva arrivare a Saint Rhemy e a quel punto prendersi anche tutta la notte per riposarsi considerando le ore di anticipo che aveva sui cancelli e valutare la situazione il mattino dopo.
Al ristoro arriviamo abbastanza infreddoliti ma per fortuna dentro si sta bene e ci offrono anche ottima polenta con salsiccia. Dopo 20 minuti ripartiamo alla volta di Saint Rhemy percorrendo lo stradone sterrato sicuramente poco faticoso ma infinito.
A Saint Rhemy arriviamo davvero cotti verso le 22.15 e qui inzia “il giallo”. Mio padre ci aspettava a Saint Rhemy già da un po' e nel frattempo si era informato con i volontari presenti al ristoro di come fossero le condizioni previste e attuali verso il Frassati e oltre. Parlavano di un po' di freddo normale (tipo 0 gradi e vento in calo senza alcune precipitazioni). Mio padre ha chiamato anche il Frassati e li invece gli comunicavano già l’obbligo di ramponi e temperature previste molto più rigide con vento forte che avrebbe fatto percepire una temperatura ancora più bassa. Durante la pausa a Saint Rhemy ci circa 1h15 – 1h30 parliamo anche 2-3 volte con un uomo dell’organizzazione che era in contatto con il Frassati e continua a confermare solo freddo e vento ma assolutamente senza precipitazioni.
Ripartiamo quindi verso le 23.45 arrivando al Frassati davvero massacrati dopo circa 3h. Mezz’ora prima del Frassati inzia a nevicare e il vento e il freddo sono davvero intensi pur essendo ben equipaggiati. Poco prima di noi entra nel rifugio un ragazzo in pantaloncini corti che dopo pochi minuti al rifugio andrà in ipotermia. Durante la pausa di 30-35 minuti al rifugio la nevicata si fa più fitta ed il sentiero è ormai bianco. Decidiamo quindi di mettere i ramponi al caldo del rifugio, sarebbe troppo rischioso metterli poco prima del Malatrà con quel freddo e quel vento.
Su quel centimetro di neve che si è formata bella compatta sul sentiero camminiamo da Dio con i ramponi ed alle 4.30 o poco dopo siamo al Malatrà. Per sicurezza terremo i ramponi fino a dopo il Col Entre Deux Sauts. A quest ultimo colle tira un vento fortissimo e fra le altre cose siamo costretti a fare un pit stop velocissimo perché sta arrivando l’elicottero a prendere non ho capito se una o due persone anche in questo caso forse per ipotermia. Poco dopo il colle ci sediamo in un posto riparato dal vento per levare i ramponi ed accade una cosa incredibile: arriva una volpe ad oltre 2500 metri di altitudine che ci gira intorno a distanza ravvicinatissima e dopo circa un minuto se ne va!
Inizia a fare luce e riprendiamo il cammino giù per la facile discesa fino ad arrivare al sentiero che fa da balconata sul gruppo del Bianco. Poco prima di iniziare questo sentiero noto che il mio amico ha rallentato parecchio sul sentiero facile facile e gli chiedo quale fosse il problema. Mi dice che si era già addormentato 3-4 volte sognando di essere in un letto caldo e morbido ma poi alla prima puntata contro una pietra si svegliava trovandosi di fronte alla cruda realtà ahhahahaha! Comunque, per fortuna anche questo momentaccio passa e arriviamo al Bertone dove scendiamo incrociando tantissimi turisti quasi tutti stranieri. Arriviamo a Courmayeur alle 10.30 dopo “solamente” 37h 30minuti di gara.
Scoprirò poi la sera che la ragazza che non stava bene ed abbiamo aiutato è arrivata a Courmayeur poche ore dopo di noi concludendo la 330km in 123h se ricordo bene, quindi un tempo davvero ottimo.
A chi vorrà fare questa gara l’anno prossimo consiglio vivamente di non sottovalutarla: i km reali sono 115-116 (il mio orologio ha segnato 115.5km, quello del mio amico 116km con 7700d+ e 8500d-).
Sicuramente il meteo ha rallentato tantissimo tutti i partecipanti basti pensare che al TOR di due anni fa in 32h ero arrivato a Cogne dopo aver percorso 110km e 8000d+. Invece, questa volta, ho percorso 116km e 7700d+ in 37.5h. Sicuramente anche l’influenza di quei giorni mi ha debilitato parecchio tant’è che ancora non sono al 100%.
Una buona parte dei ritirati penso siano venuti fuori dall’equipaggiamento inadeguato, come ad esempio gente senza pantaloni lunghi o senza un capo davvero caldo come un piumino. Ad esempio, a Saint Rhemy, hanno detto che due concorrenti che erano arrivati al Frassati sono tornati indietro perché con quel freddo non se la sentivano di valicare il Malatrà. Peccato, perché quando siamo passati noi, secondo me, il pezzo più freddo era fra i 2100 e 2400m a causa del forte vento contrario. Al Malatrà la temperatura sarà stata sicuramente più fredda ma il vento era meno forte e quindi la temperatura percepita forse più alta, almeno io ho avvertito questo.
Ho trovato i ristori sempre ben forniti di tutto e ovviamente volontari sempre gentili e sorridenti.
Sono rimasto anche abbastanza contento del pacco gara, peccato solo che il borsone di metà gara non sia uguale a quello del TOR ovviamente più piccolo.
Alla fine sono contento di come ero equipaggiato avendo patito il freddo davvero poco però ripeto che spesso sono stato con:
pantaloni lunghi e sopra pantaloni lunghi impermeabili e antivento
maglia termica aderente lunga + felpa salomon + piumino haglofs + guscio 2.5 strati
2 berreti caldi + quello del guscio
Guanti sottili + guanti medi
Questa esperienza è stata davvero fondamentale per capire quanto sia importante avere qualcosa dietro in più a discapito di un po' più di peso. Ripeto: penso che tanta gente si sia ritirata per l’abbigliamento inadeguato. Sul TOR 100, 112 ritirati e 147 finisher.
Ciao,
Dario
- Dariogrizzly_1981
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Re: Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
https://www.100x100trail.com/rankings/24TDG-RACE-augusto losio ha scritto: ↑16/09/2024, 13:27 ma porca paletta, dove si trovano le classifiche?
non mi interessano i tempi, ma capire quali delle mie conoscenze sono arrivate fino alla fine.
Re: Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
Nella classifica ufficiale tu risulti dnf per utilizzo di prodotti allucinogeniaugusto losio ha scritto: ↑16/09/2024, 13:27 ma porca paletta, dove si trovano le classifiche?
non mi interessano i tempi, ma capire quali delle mie conoscenze sono arrivate fino alla fine.
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Re: Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
Per prima cosa vorrei ringraziare, simbolicamente come portabandiera di tutti i volontari, le due ragazzine che presidiavano da sole quella specie di bivacco prima del Col Brison. In confronto la capanna di Robinson Crusoe era un albergo. Se noi abbiamo preso freddo immagino loro a star li tutta la notte, scaldandosi solo con il fornello del pentolone del brodo e con un piccolo falò all'esterno (non che in quella catapecchia ci fosse differenza tra esterno ed interno).
Se qualcuno le conoscesse gli dia un forte abbraccio da parte mia! @Ettore
Se qualcuno le conoscesse gli dia un forte abbraccio da parte mia! @Ettore
- augusto losio
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Re: Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
discesa dal vessona, notte dopo la bufera di neve.
questo mi diceva la mia testa.
"dai, sei uscito dall'incidente aereo là in cima e adesso vai a cercare aiuti, magari qualcun altro si è salvato...sì, guarda là, altre frontali, meno male che non ci sono stati tanti morti".
devo dire che quella parte di percorso mi ha abbastanza prostrato...
Re: Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
Complimenti per la gara e il racconto! La tua testimonianza è preziosa, perché fa a capire che in montagna non si scherza e che bisogna sempre equipaggiarsi pensando al peggio. Hai avuto freddo tu che eri attrezzato, non oso pensare cosa è toccato agli “improvvisati” in “pantaloncini e maglietta”, tanto c’è l’elicotteroDariogrizzly_1981 ha scritto: ↑16/09/2024, 13:45 Ciao a tutti,
vi racconto il mio TOR100 fatto insieme ad un amico alla sua prima 100km…
![Rolling Eyes :roll:](/phpBB3/images/smilies/icon_rolleyes.gif)
Re: Tor Des Geants (Ao) 08-14.09.2024
...i funghetti che ti ho portato da Amsterdam!augusto losio ha scritto: ↑16/09/2024, 15:10discesa dal vessona, notte dopo la bufera di neve.
questo mi diceva la mia testa.
"dai, sei uscito dall'incidente aereo là in cima e adesso vai a cercare aiuti, magari qualcun altro si è salvato...sì, guarda là, altre frontali, meno male che non ci sono stati tanti morti".
devo dire che quella parte di percorso mi ha abbastanza prostrato...