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Questa sezione è dedicata alle anteprime e ai racconti delle gare.
Nel titolo scrivete il nome della gara, la provincia e la data di svolgimento.
maximiliam_7 ha scritto: ↑22/07/2025, 0:46
Ciao Martin, sono stato uno di quelli che ha approfittato della tua gentilezza nel liberarmi dagli incarti appiccicosi dei gel e soprattutto della segnalazione della fontana che in effetti era nascosta...grazie ancora.
Sulla questione percorso gara le aspettative di gara dura si sono rivelate fondate, se SteCa é a questo che si riferisce. Ma se corri un trail in territorio alpino non puoi aspettarti nulla di diverso. L'unico tratto che mi ha veramente infastidito, forse perché personalmente ero ormai al limite, é stata l'ultima salita all'Alpezú, che ho vissuto come una "crudeltà" visto che eravamo in prossimità dell'arrivo. Però si sa che i giudizi dipendono anche dalla condizione personale. Per il resto alcuni passaggi magnifici, come il colle Palasinaz.
Buongiorno,
la richiesta di opinioni ai partecipanti è puramente pe avere riscontri differenti. La durezza è relativa, comunque 83Kmx6300D+ sapevo a cosa andavo in contro, ho chiuso diverse 100 e un paio di TOR, l'ambiente della Val d'Aosta un po lo conosco.
In linea generale c'era troppo asfalto, era intuibile studiando la traccia, ma almeno i primi 24 km forse potevano essere "disegnati" meglio.
Le discese tanto corribili, forse troppo su carraie, personalmente qualche tratto un po più tecnico lo avrei preferito.
Ho usufruito anche io della segnalazione della fontana, GRAZIE!!
Finalmente ho un po' di tempo e posso aggiungere la mia esperienza a quelle di chi mi ha preceduto.
Ho partecipato alla 45k che poi in realtà era una 43k che poi alla fine complice il maltempo è stata accorciata a circa 40k e poco meno di 3000mt di dislivello. Ma anche così è stata più dura di quanto mi aspettassi.
La mattina della partenza ritiro il pettorale a Gressoney-Saint-Jean con il dubbio se portare con me i bastoncini. Temo infatti possano esserci fulmini in quota ed averli con me non sarebbe la cosa più sicura del mondo. Incrocio Franco Collè e appena gli dico "ma i bastoncini..." non mi fa finire la frase e mi fa "portali se sei abituato così". Evidentemente deve avermi guardato in faccia ed aver pensato: "ma è del mestiere questo?". Decido comunque di seguire il suo consiglio, anche perché mi rassicura sulle condizioni meteo e la scelta si rivelerà giusta. Non so se ci legga, comunque approfitto di questo spazio per ringraziarlo.
I primi 4 km dopo la partenza sono corribili e cerco di sfruttarli per guadagnare tempo sul cancello di Rong. Arrivo così alla lunga salita che porta all'Ospizio Sottile, che raggiungerò con un buon tempo per i miei standard: 2h e 15. Dopo un ristoro al volo e soprattutto aver indossato il guscio che non toglierò più fino a fine gara, riparto verso il Colle della Valdobbiola dove c'è quel piccolo tratto con corde di cui chiedevo info nei messaggi precendenti a @maudellevette. Come correttamente dettomi, niente di particolarmente complicato anche per chi non è avvezzo a certi percorsi di montagna.
Appena scavallo il Colle della Valdobbiola trovo una ragazza finlandese che è caduta e si è procurata un taglio ad una mano e forse qualcosa di più al polso. Con altri concorrenti le prestiamo un primo soccorso e le consigliamo di farsi vedere da un dottore giù a Rong, dove credo si sia ritirata visto che una persona dello staff la stava accompagnando via. Mi dicevano che la mano le si fosse gonfiata parecchio, spero per lei non ci sia niente di rotto.
La discesa giù a Rong è infinta, sono molto lento per mancanza di tecnica e perché con le mie Cascadia tendo a scivolare sulle rocce che intanto sono state bagnate da una pioggia leggera. Dai e dai, alla quarta scivolata finisco con il sedere per terra. Doveva capitare prima o poi.
Dopo il ristoro di Rong c'è il tratto modificato causa maltempo, sarebbe anche abbastanza corribile ma mi rendo conto che non ne ho nelle gambe, la discesa mi aveva svuotato. Decido così di alternare corsa e camminata fino a quando comincia la salita al Gabiet che definirei agonica: continuavo a vedere la diga in alto ma non si arrivava mai. Arrivato in cima però lo spettacolo merita la fatica. A quel punto, secondo il profilo altimetrico, ci sarebbe un tratto in piano prima della discesa e immagino di trovare un sentiero tranquillo dove correre un po': macché, si gira intorno al lago su un percorso tecnico che mi fa solo desiderare di mettermi alle spalle il Gabiet. Finalmente arrivo al ristoro e subito dopo comincia una discesa molto tecnica nel primo tratto che per fortuna dopo si apre e diventa corribile fino a Gressoney-La-Trinité. Mancano circa 8 km e penso che potrei finire entro le 10h, anche perché una ragazza al ristoro mi dice che la salita ad Alpenzu non è niente di particolare e la discesa è un pochino ripida: in realtà, vuoi per la stanchezza, vuoi perché mi ero fatto un film nella mia testa diverso dalla realtà, la salita mi richiederà un tempo che non mi consentirà poi di stare entro le 10h.
Arrivo finalmente a Gressoney-Saint Jean, stanco il giusto per una gara del genere e contento di essermi divertito in compagnia, facendo qualcosa che mi piace e mi permette di visitare posti che magari non vedrei mai. In più il meteo è stato tutto sommato clemente con una pioggia leggera che andava e veniva.
La gara è impegnativa, più simile ad una skyrace (soprattutto nel primo tratto) e forse meno corribile delle due distanze più lunghe. Da fare assolutamente se si cerca qualcosa di tecnico su una distanza media. I paesaggi, manco a dirlo, meritano un giro.
