ULTRA TRAIL VIPAVA VALLEY: ALLENATEVI BENE

Testo di Dario Pedrotti

Photo credits: Organizzazione

I trail con una montagna nel nome, nella maggior parte dei casi, a quella montagna ci fanno il giro intorno. L'Ultra Trail Valle della Vipava nel nome ha una valle, farci tutto il giro intorno sarebbe difficile, ma ci si impegna parecchio.

Siamo in Slovenia, poco oltre il confine di Gorizia, e a fine aprile imperversa la primavera con tutto il suo sontuoso verde fresco, almeno fino a dove l'altitudine glielo permette. Non è ancora stagione di alta montagna, ma il tracciato della 110 e della 160 km  permettono abbondantemente di sfiancarsi in salita e di andare dove la primavera non è ancora arrivata, soprattutto ai 1.264 metri del Monte Nanos, la montagna più alta fra quelle che si affacciano sulla valle.

Le due distanze più lunghe hanno "poco dislivello", 4.700 m D+ per la 110 e 6.300 per la 160 km: se per i sani di mente queste cifre potrebbero sembrare tutt'altro che “poco”, i lettori e le lettrici di questo sito, che completamente sani di mente di certo non lo sono, sanno benissimo che questi rapporti fra lunghezza e dislivello dicono che c'è anche un sacco da correre. E se a questo si aggiunge che moltissimi sentieri del percorso sono pienamente in linea con la "legge del Carso", (che prevede un’infinità di pietre ovunque), che varie discese hanno pendenze vietate a chi vuole conservare i quadricipiti per uscite successive, e che il sentiero che sale al Caven, dopo 50 e passa  km dal via, viene amichevolmente chiamato "vertical" dai locals, credo si possa capire perché quando un intervistatore subito dopo l'arrivo mi ha chiesto, in inglese, quale fosse la prima parola che mi veniva in mente per descrivere la gara, ho risposto "tough".

La 110, quella che ho corso io, si può dividere in tre parti.

I primi 25 km fino a Poreče, che dopo un ponticello che potrebbe sembrare romano, ti portano sul lato ovest della valle e lì rimangono fin quasi alla loro fine, sono una tipica gara notturna, quindi, per definizione, brutta. Perché di notte, soprattutto se parti alle 23.30, puoi avere intorno e sotto le suole qualsiasi cosa, ma il tuo cervello vuole dormire e, a meno di super benefit come luna piena o stellata clamorosa (che questa volta non c'erano), non ti rimane che fartela passare in qualche modo.

I 70 km successivi sono il vero Ultra Trail. Ti portano a "sorvolare" la valle della Vipava sul suo versante est, iniziano con la lunga salita al Mont Nanos, che ti fa dimenticare che è notte perché hai altre gatte da pelare, e terminano, dopo una discesa interminabile, sul ponte che, attraversando la Vipava, ti riporta sul suo lato occidentale. In mezzo ci sono svariate salite, molte delle quali ti faranno illudere di essere l'ultima, pascoli, rocce carsiche a volontà, panorami a strapiombo sulla valle, faggete lussureggianti, traversi infiniti con spruzzatine di cenge e ghiaioni dolomitici, svariati ristori con menù variegati che meriterebbero soste ben più goderecce di quelle in mezzo ad una gara, viste lontane sul mare del golfo di Trieste e sulle cime imbiancate delle Alpi, e parecchia fatica.

Gli ultimi 18 km prima dell'arrivo sono una specie di esame finale. Il tipo di tracciato, ad esclusione di poco meno di un chilometro "carsico" in corrispondenza dell'ultima altura, ha poco a che vedere con i 70 km precedenti, ma è qui che puoi, anzi devi, dimostrare di aver gestito saggiamente le risorse e di avere ancora qualche carta da giocare. Ci trovi 3 chilometri a pendenza quasi trascurabile nel verdissimo del bosco del fondovalle dove dovrai spingere il più possibile ma ricordarti che ti mancano ancora più di 15 km all’arrivo; strappi brevi da aggredire ognuno come fosse l'ultimo, ma solo uno lo è davvero; discese dalla pendenza ideale per far vedere che i quadricipiti non te li sei già giocati tutti prima; e, da cartello segnaletico, 3,5 km di piatto finale, gli stessi che hai percorso nel senso contrario parecchie ore prima, dove bruciare tutto quello che ti è rimasto, o piangere perché non ti è rimasto nulla e 3,5 km trascinandosi piano non finiscono più.

La 160 aggiunge a tutto ciò, giusto prima dell'esame finale, altri 35 km di saliscendi più o meno carsici con un intermezzo di 15 km di temibile ciclabile piatta propri sul confine con l'Italia. Non proprio bruscolini.

UTVV Petek 2

L'unica cosa che a me non è piaciuta dell'UTVV è “l'ambientazione” scelta. È stato certamente suggestivo partire fra le torce e i figuranti vestiti da antichi romani, ma i costumi erano da soldati, cioè da gente che di lavoro fa la guerra, cioè di gente che per lavoro deve uccidere altra gente. Continuare a chiamarci "guerrieri" era certamente metaforico, ma io credo che ora più che mai dovremmo fare di tutto perché la guerra, in tutte le sue forme, diventi un tabù assoluto, di quelli da cui stare lontani sempre e comunque.

Anche perché, dato che di immagini e metafore ne abbiamo sicuramente bisogno, lo stesso UTVV ce ne ha fornito una molto più bella. Prima della partenza, a pochi metri dall'arco del via, si è esibita una acrobata sui nastri, e da quella distanza era particolarmente evidente come durante le sue evoluzioni era costantemente impegnata, oltre che a eseguire la coreografia, a preparare la posizione del nastro che le permetteva la sicurezza nella posizione successiva, con uno sforzo notevole. Ecco, io preferisco di gran lunga ispirarmi ad una che a 3 metri da terra, senza nessuna rete di protezione, usa tutta la sua forza e la sua intelligenza per produrre bellezza, con il sorriso sulle labbra, che ad uno che di lavoro fa la guerra.

L'Ultra Trail della Valle della Vipava, comunque, è bellissimo, e alla seconda domanda dell'intervistatore subito dopo l'arrivo, su cosa consiglierei a qualcuno che volesse correrla per la prima volta, ho risposto "di allenarsi bene".

CLASSIFICHE

160 km

Maschile

1. Mathias Deutschbauer 17:45:40
2. Aleš Frlic 18:29:13
3. Anže Sobočan 18:45:14

Femminile

1. Emma Stuart 20:44:18
2. Karmen Kostanic Juric 25:58:54
3. Diana Kuiš 26:18:27

110 km

Maschile

1. Jan Božič 13:11:13
2. Luboš Neuwirth 13:49:51
3. Werner Sturm 13:56:52

Femminile

1. Marija Šeme 15:49:46
2. Júlia Gracia Bonastre 16:00:49
3. Iveta Jankovičová 16:18:06

60 km

Maschile

1. Philipp Ausserhofer 5:15:32
2. Uladzimir Yakubouski 5:29:03
3. Marko Tratnik 5:32:50

Femminile

1. Karolina Jelinkova 6:16:25
2. Irén Tiricz 6:24:21
3. Tina Šatej 7:04:30

30 km

Maschile

1. Peter Frano 2:41:55
2. Tine Žižmond 2:48:55
3. Raphael Miks 2:49:47

Femminile

1. Lucija Krkoč 3:09:34
2. Marina Cugnetto 3:21:00
3. Meta Hrova 3:34:09

15 km

Maschile

1. Sindi Trpin 1:09:19
2. Alfonso Quiros 1:11:23
3. Marko Vizintin 1:11:56

Femminile

1. Lena Lupša 1:20:47
2. Maruša Povše 1:23:57
3. Amanda Tomac 1:29:42