ZEGAMA, PAROLA AGLI ITALIANI

Interviste e testo di Maurizio Scilla

Una giornata indimenticabile quella di Zegama, con record polverizzati da re Kilian Jornet e dall’olandese Nienke Brikmann. Il nome nuovo del trail femminile ha letteralmente distrutto il vecchio record della spagnola Maite Maiora, abbassandolo di più di 17 minuti.

Tutta la diretta live è stata spettacolare, tanto che a Santi Spiritu sembrava di essere lì davvero tra due ali di tifosi scatenati.
I colori azzurri si sono ben difesi, abbiamo chiesto ai nostri atleti un commento a questa gara mitica.

Davide Magnini si è reso protagonista di una gara da urlo, lottando con Kilian e chiudendo secondo con un tempo da favola.
Il “Mago” Nadir Maguet è riuscito a entrare nella top ten, per la precisione all’ottavo posto, dopo un pre gara non proprio banale.
Francesco Puppi si è messo in gioco nonostante la mancanza di allenamento e un problema muscolare non gli ha permesso di fare la gara che avrebbe voluto.
Fabiola Conti, è stata all’altezza delle aspettative, chiudendo quinta, perdendo una posizione solo nel finale.

 

credits Jordi Saragossa  & Philipp Reiter Golden Trail Series DAVIDE MAGNINI

© Jordi Saragossa & Philipp Reiter Golden Trail Series

 

DAVIDE MAGNINI

“E’ stata davvero una  giornata fantastica, strepitosa, che mai mi sarei aspettato, soprattutto con così pochi km nelle gambe dopo la lunga stagione  di scialpinismo. E’ stata una decisione last minute, non avevo corso molto, le sensazioni  prima di partire  e nei giorni pregara qui non erano  delle migliori. Mai e poi mai avrei immaginato di fare il tempo che son riuscito a fare. Era la prima volta a Zegama, non volevo perdermi lo spettacolo che ci sarebbe stato dopo due anni di assenza. Visto il livello degli atleti presenti volevo esserci, anche solo per confrontarmi e capire a che punto ero della preparazione, per vedere dopo l’infortunio della scorsa stagione, come andavo. Essere qui a Zegama è qualcosa di veramente unico , sono felice di essere venuto anche per l’esperienza a livello umano, il pubblico è eccezionale, ti spinge letteralmente lungo il percorso. Dopo il decimo km, ho avuto buone sensazioni e mi son ritrovato in testa a fianco di Kilian, lì mi son detto “sono qui, sono in gioco, me la gioco fino alla fine. Provo a stare con lui fin quando riesco”. Sapevo già che nel finale avrebbe aperto il gas per il record, mi aveva detto che si sentiva in forma e che l’aveva preparata. Ho cercato di godermi il momento, è stato bello passare a Sancti Spiritu in testa con lui in mezzo a questa folla “impazzita”, ventimila spettatori sul percorso che urlano, da romperti i timpani, si può vivere solo a Zegama. La mia è stata un’ottima prestazione, tra le migliori della mia vita da trailer da mettere sullo stesso piano della Marathon du Mont Blanc e della Dolomyths Run nel 2019, questa fa parte di quel tipo di performance che mi mancava da un bel  po’ e che cercavo. Sono felicissimo di aver ritrovato queste buone sensazioni e di averla gestita fino alla fine perché è stata lunga e dura, comunque un’esperienza a livello umano indimenticabile con delle emozioni che non scorderò mai per tutta la mia vita.

 

credits Philipp Reiter Golden Trail Series NADIR MAGUET

© Philipp Reiter Golden Trail Series

 

NADIR MAGUET

“Direi che la gara è andata veramente molto bene. Ho fatto un paio di cazzate, un po’ mea culpa e anche un po’ sfiga. La prima volta non ho controllato se avevo il documento, ero convinto di averlo, così non son potuto partire. E’ partito mio papà, io sono riuscito a cambiare aereo, ho trovato un volo per sabato pomeriggio, sono arrivato un’oretta e mezza prima del check-in, c’era una coda impressionante, quando sono riuscito a passare, ormai era troppo tardi. Non ho osato passare davanti agli altri, perché la gente era già bella incazzata. A quel punto, avrei dovuto tornare a casa, ma mi giravano troppo, mi ero allenato bene, stavo bene e ormai avevo detto che andavo, dispiaceva anche per tutti quelli che mi sono stati vicini, buttare tutto nel cesso così. Quindi ho deciso di andarci da solo in auto, musica a palla, mi son fermato a dormire due orette e mezza in auto e sono arrivato alle 6.30, fatto colazione, doccetta, mi son cambiato e son partito. Devo dire che son rimasto lucido fino alla fine. Zegama è impressionante, anche se vedi i video da casa, non ti immagini quella bolgia, quel casino, quando passi in mezzo a quella gente. Un’emozione unica  e penso che sia la più bella gara della mia vita a livello di emozioni e di tutto il contesto. Quando sono arrivato agli ultimi 500 m all’entrata del paese, in mezzo a quella immensa folla, mi è successa una cosa che non mi era mai successa. Molto probabilmente, è uscita tutta l’apprensione, lo stress dei giorni prima, che ho sempre un po’ nascosto ai miei famigliari , alla mia allenatrice, per farli stare tranquilli. Dopo l’arrivo ho iniziato a piangere ma erano lacrime di soddisfazione personale. Dopo tutto il casino del viaggio, fare ancora una gara così, tenere duro, devo dire che è la prima volta che sono veramente soddisfatto di me stesso. Ho cercato di fare il duro, mi son detto “non piango, non piango” e non ce l’ho fatta”.

 

Credits Philipp Reiter Golden Trail Series FRANCESCO PUPPI

© Philipp Reiter Golden Trail Series

 

FRANCESCO PUPPI

“Sono estremamente contento di essere venuto a Zegama, perché per me era già una fortuna esserci, se penso solo a tre settimane fa in che condizioni ero. Sono uscito dall’ospedale per la seconda operazione 45 giorni fa e fino a quel momento lì non avevo corso. Aver fatto una maratona come questa dopo così poco tempo non è banale. Sono estremamente grato al paese di Zegama, alla gente che era sul percorso, a chi ha condiviso la gara con me, perché l’ambiente è veramente insuperabile, è una cosa che non si può trovare in nessuna altra gara al mondo. L’unica esperienza paragonabile è la Maratona di New York, forse, come tifo, anche se è una cosa diversa. Per quanto riguarda la gara, sono partito nel gruppo di testa, fino all’ottavo kilometro le cose sono andate bene, poi nella prima discesa un po’ ripida mi si sono bloccati i quadricipiti. Ora devo cercare di capire perché, credo che sia legato a qualche squilibrio dal punto di vista elettrochimico, qualcosa che ha inibito la contrazione eccentrica dei muscoli in discesa, perché ho sentito un irrigidimento forte, come una coltellata, nel quadricipite sinistro e sono stato costretto a fermarmi, a fare stretching e camminare. Da lì in poi le discese sono state una sofferenza, dovevo fermarmi, fare stretching, massaggiare e cercare di andare avanti. Io volevo tanto finirla e ho cercato di portarla a casa così. In salita riuscivo a correre anche abbastanza bene e anche nell’ultima parte di gara, che era meno ripida. Io credo che in condizioni normali avrei potuto entrare nella  top ten e sarebbe già stato un buon risultato. L’esperienza è stata molto bella, credo che anche il live sia stato all’altezza, ogni anno si cresce di livello, anche da questo punto di vista.
Per quanto riguarda le performance degli altri atleti, a parte Kilian, Nienke Brinkman meriterebbe attenzione e riflessione, perché è stata veramente eccezionale.  Bravissimi Davide e Nadir che ha avuto un viaggio un po’ rocambolesco. Sono comunque contento anche se il risultato non è quello che volevo ma ci sono tanti takeaway positivi da questa esperienza”.

 

credits Jordi Saragossa  & Philipp Reiter Golden Trail Series FABIOLA CONTI

© Jordi Saragossa & Philipp Reiter Golden Trail Series

 

FABIOLA CONTI

“A Zegama si vive un'esperienza pazzesca, c'è una atmosfera del tutto particolare, non soltanto per il tifo incredibile e scatenato lungo il tracciato e al traguardo, ma per tutto un insieme di fattori anche difficili da descrivere che rendono la gara davvero unica. Un concentrato molto denso di emozioni!
Sono molto soddisfatta di ciò che ho imparato, di quello che ho vissuto lì e per come è andata, anche se avrei potuto fare qualcosina in più per il mio stato di forma attuale. Purtroppo in una gara del genere entrano in gioco tantissime variabili oltre alla forma fisica. Io devo maturare ancora molti kilometri di esperienza " sul campo", proprio per questo intendo gareggiare ancora moltissimo nella stagione in corso!
Sono stata molto entusiasta di poter correre con tanti campioni e campionesse, ho potuto misurare il livello della mia preparazione e ho potuto capire un po' dove posso realmente collocarmi nel mondo di questo sport. Fino a qualche anno fa per me tutto questo sarebbe stato impensabile.  Ma la volontà e la determinazione, ancor più dell'allenamento fisico, fanno miracoli ed oggi sono qui a poter raccontare un’esperienza che mai avrei creduto possibile. Sono davvero felice e ora, prese le dovute " misure", sono determinata ad ottenere risultati sempre migliori nelle prossime competizioni internazionali, prima fra tutte la Marathon du Mont Blanc il 26 giugno”.