FRANCESCO PUPPI RACCONTA IL SUO ESORDIO VITTORIOSO NELLA 100 KM CANYONS BY UTMB

A cura di Maurizio Scilla

Per il mondo del trail italiano è stato un week end importante perché un italiano è tornato sul primo gradino del podio in una 100 km di alto spessore internazionale.
Francesco Puppi, al suo esordio in una 100 km, ha vinto a Auburn in California “The Canyons Endurance Runs by UTMB®”. Il trentatreenne lariano ha abbassato di 40’ il vecchio record con una prestazione da incorniciare.


Francesco, la tua prima 100 km, il tuo primo commento?

Sono stanco giustamente, ma molto contento. 
Penso che come debutto su una distanza del genere ci fosse poco margine per fare meglio. Difficile dire che sia andata in maniera perfetta, però comunque sono molto soddisfatto di come ho gestito la gara e in generale della performance. Non è stato facile, perché a livello di sforzo è una cosa diversa rispetto a quella a cui sono abituato.

Correre 50 km è radicalmente diverso, da correrne cento. Devo ancora capire se mi è piaciuta l'esperienza, perché comunque ti porti via un sacco di dolore fisico e fare i conti con questa cosa non è facile.  Quindi ti scontri con un limite diverso rispetto a quello a cui sei abituato di solito, almeno a quello a cui io sono abituato di solito nelle gare, che è un limite fisiologico di fitness. Comunque è interessante, perché entrano in gioco componenti sia fisiche che mentali, di percezione della fatica e del dolore, e devi un po' giocare su quelle cose lì. E' una cosa nuova per me, quindi sto imparando.

@_joshuawstrong

Dall’esterno è parsa una gestione di gara perfetta la tua.

La gestione della gara è andata molto bene. La gara è stata lanciata subito su ritmi importanti, perché nei primi km vedevo che correvamo più o meno sui 3’30”/ km su una strada sterrata. Pensavo che per essere una 100 km stavamo correndo oggettivamente abbastanza forte. Considerato che la previsione è di almeno otto ore di gara. Ritmi comunque non banali, sebbene di per sé non necessariamente elevatissimi, se estrapolati dal contesto.

Quello per me è stato un vantaggio, perché io a quei ritmi lì spendo relativamente poco rispetto agli altri. Infatti dopo una trentina di km, comunque le intensità erano più o meno quelle, mi sono ritrovato di fatto a condurre la gara senza che avessi pianificato di fare particolari azioni.

Da quel punto immagino sia un po’ cambiata la gara a livello mentale.

Ovviamente la cosa mi ha fatto piacere, però  mi ha messo la pressione di dover gestire la gara e non volermi far riprendere da dietro. E’ stato un po' difficile anche perché dall'esterno mi arrivavano informazioni contrastanti sui distacchi che avevo dagli altri. Al sessantesimo km mi hanno detto che avevo due minuti di vantaggio su quelli dietro, che non sapevo chi fossero ovviamente. Stavo correndo da solo da circa trenta km e comunque stavo correndo forte, secondo me stavo spingendo. Quando mi sono sentito dire due minuti ho pensato, cacchio, mi sto impegnando un sacco, sto correndo forte e ho solo due minuti, che non è un vantaggio per niente assicurante. È chiaro che è possibile che anche gli altri corrano altrettanto forte, però pensando a come si era messa la gara all'inizio son rimasto quasi sorpreso che il distacco fosse così poco.

E in effetti poi si è rivelata  essere un'informazione sbagliata perché poi ho scoperto un po' più avanti, cioè al settantaseiesimo aDriver's Flat, che in realtà avevo un vantaggio di 7-8 minuti. E lì mentalmente la gara per me è cambiata, perché avevo la relativa sicurezza di avere un vantaggio consistente. In realtà poi la maggior parte del gap sugli avversari l'ho guadagnato comunque nell'ultimo quarto di gara, cioè negli ultimi 25 km, perché sono arrivato con 22 minuti di vantaggio, che vuol dire che ho dato un ulteriore quarto d'ora circa a quelli immediatamente dietro di me nell’ultimo tratto.

Quindi nonostante potessi anche permettermi di rallentare, non l'ho fatto, perlomeno rispetto agli altri. Poi a me comunque è parso di muovermi abbastanza “lentamente” nell'ultima parte di gara, cioè correvo sempre bene, ero sempre in controllo ed ero consapevole che dovevo solo continuare a muovermi in maniera efficiente. Però evidentemente stavo correndo anche molto più forte degli altri, quindi stavo facendo la differenza. Credo che sia normale, perché quando siamo freschi, essendo ad un certo livello, corriamo forte, poi quando sopraggiunge la stanchezza dopo un certo numero di ore, i distacchi si ampliano e si può fare molta più differenza.

Parlaci del clima che avete trovato.

A livello climatico, siamo partiti che nevicava, la prima ora e un quarto con le frontali. Quello non è stato semplicissimo da gestire, perché io non sono abituato a correre con la frontale, non mi sono mai allenato con la frontale, però  essendo in gruppo, anche con la luce degli altri, sono stato facilitato. C'era molto freddo. Mi sono tolto la giacca dopo due ore, in realtà è stato un po' un errore, perché ero su una salita, poi siamo scollinati da un canyon a Devil's Thumb e lì c'era molto freddo.

A quel punto avevo tolto la giacca e ho sentito questa sensazione di freddo, infatti poi mi è venuto mal di pancia e mi sono anche dovuto fermare in bagno una volta. Non è stato un gran problema, però è stata una situazione da gestire. E poi ha piovuto per tutte le otto ore, quindi anche quello è stato sicuramente un fattore, condizioni non ideali, comunque adatte a correre forte sicuramente. Piuttosto che il caldo, che sicuramente condiziona di più la performance, è meglio un clima con un po' di pioggia, ma fresco. Forse anche per quello ho bevuto meno di quanto mi sarei aspettato, a livello di “nutrition” forse ho assunto un po' meno calorie e carboidrati in forma liquida, preferendo i gel, però da quel punto di vista è andato tutto bene.

Soddisfatto del tempo finale?

Certo che mi soddisfa, sapevamo un po' tutti che avremmo corso verosimilmente più forte del record, perché comunque c'era una densità tale di atleti per cui si poteva pensare di correre sulle otto ore e trenta. Non pensavo onestamente di stare così vicino alle otto ore e di abbassare di così tanto un record che anche l'anno scorso era stato comunque raccontato come una delle migliori performance dell'anno. Abbassare di quaranta minuti quel tempo mi sembra comunque oggettivamente parecchio, quindi sono molto soddisfatto. Ho fatto 100 km, 98,8 sul mio gps (a qualcuno risultavano 101 km), a 4’50” di media con 3700 m di dislivello, secondo me sono dei buoni numeri, anche limitandosi alla pura media.

Sono molto contento sia della gara, sia dell’esperienza negli Stati Uniti, del training camp, ho conosciuto tante persone, mi sono allenato parecchio con Rod Farvard. A me piace sempre stare qui negli Stati Uniti, anche l'anno scorso era stata un'esperienza molto positiva, l’ho un po’ rivissuta sebbene  in un contesto diverso. Adesso è arrivato il momento di riposarsi e a giugno farò la 50 K alla LUT. Ma prima di pensare a nuove gare e allenamenti,  stacco un po' la spina perché questa prima parte di stagione è stata molto ma molto impegnativa, non voglio far sembrare che avendo vinto tre gare sia stato tutto facile, anzi tutt’altro, anche sabato comunque è stato faticosissimo e dolorosissimo.

Poi c’è la storia del Golden Ticket.

Sapevo che sarebbe stato uno scenario plausibile. Craig Thornley sulla linea d'arrivo mi ha chiesto se volevo il golden ticket. Ho detto di no, un po' a malincuore, un po' per la Western States, un po' per quella che sarà la gara stratosferica quest'anno, però sono convinto che dimostrare maturità ed essere professionali vuol dire tenere fede alle proprie scelte. Avevo già stabilito un piano per la mia stagione, ho molta fiducia in quel piano, non voglio cambiarlo. Non è che non mi senta pronto a correre  la WS, però non è una cosa che voglio fare in questo momento della mia carriera, e credo che utilizzare un approccio più graduale possa portare a migliori risultati a lungo termine, quindi sono anche contento di aver detto di no. E allo stesso tempo sono contento di aver dato la possibilità a un altro atleta, cioè Ryan Montgomery, di prendere questo golden ticket, quindi sono soddisfatto così.

@tonywithasony

 


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