IL GIGANTE DEI GIGANTI. Intervista a Franco Collé

 A cura della Redazione

 

Franco Collé è il signor Tor, il gigante dei giganti: con quella di quest’anno è arrivato a quattro vittorie (2014 - 2018 - 2021 - 2023) e ha ritoccato nuovamente il record del percorso (66h39’16”) che già gli apparteneva.

Da tempo abbiamo finito gli aggettivi per il valdostano di Gressoney e per questo abbiamo deciso di far parlare direttamente lui e chi gli sta sempre a fianco, Giuditta Turini.

 

© 2023 TORX    La Thuile   Ph Nicolò Matteucci   Zzam! Agency

© Ph Nicolò Matteucci _ Zzam! Agency

 

FRANCO

Fai un bilancio di questi 11 anni di Tor.

È veramente cambiato tanto in questi anni, alla mia prima partecipazione non avevo aspettative, invece negli ultimi anni ho cercato sempre di alzare l’asticella ogni volta. Non lo nascondo, il record è sempre stato nella mia testa, fino all’edizione con Jonas Russi. Dopodiché non ho più avuto quell’ambizione, quest’anno c’era dentro di me solo la voglia di godermelo. Il Tor in sé l’ho visto cambiare tanto, dai primi anni abbastanza spartano come la Swiss Peaks, è passato a una fase agonistica un po’ esasperata, con le varie vicende che l’hanno un po’ rovinato. Invece in questi ultimi 4/5 anni ho ritrovato un Tor bello con tanta gente che lo fa solo per la passione e non per le polemiche, l’aspetto agonistico è venuto meno e viene dato risalto a tutto quello che è il viaggio del Tor. Poi ci sono 7/8 atleti che guardano il tempo, ma passa in secondo piano, quello che emerge è il vero spirito del Tor.  Rispetto ai primi anni è molto più fruibile per le persone tramite social, dirette, fotografi, infatti trovo che ci sia un coinvolgimento di pubblico molto più grande. Vedo che i miei canali social impazziscono nei giorni del Tor e non era così qualche anno fa.

 

© 2023 TORX    Rifugio Coda   Ph Anja Bakowska   Zzam! Agency

© Ph Anja Bakowska _ Zzam! Agency

 

Il Tor è diventato parte della tua vita. Quanto? Quanto pensi al Tor? Quanto condiziona la tua organizzazione quotidiana, il tuo calendario, i tuoi impegni e obiettivi?

In Valle d’ Aosta non si parla che di quello, condiziona tanto la mia vita perché mi piace proprio. Penso di aver trovato la mia dimensione in questa gara, mi piacciono i paesaggi, anche quando mi muovo per lavoro, guardo i colli, i sentieri dove passiamo. Penso veramente tanto al Tor e questo condiziona tanto la mia stagione. Non sono mai riuscito a fare grandi cose alle gare UTMB, tranne un terzo posto alla TDS, perché ho in testa il Tor. In tanti mi dicono di cambiare gara, obiettivi, ma mi chiedo perché devo farlo, quando la cosa che mi piace di più è fare il Tor: di vita ne ho una, perché devo privarmene? L’anno che c’era il Tor e il 4K, ho deciso di rimanere fuori dalle polemiche, ma sono stati 15 giorni faticosissimi, ho dovuto scappare in Sardegna, per non vivere l’aria di Tor.

 

Facciamo un gioco. Metti in ordine di priorità: Amore - Famiglia - Lavoro - Viaggi - Tempo libero – Tor (valgono anche gli ex-aequo).

Famiglia/amore al primo posto, poi viene il lavoro, perché sono le cose essenziali per vivere e star bene.
Dopodiché ben vengano Tor, viaggi e tempo liberoma le priorità sono altre.

 

© 2023 TORX    Champillon   Ph Leonardo Bertolin   Zzam! Agency

© Ph Leonardo Bertolin _ Zzam! Agency

 

Qual è il momento più difficile del Tor: durante la gara, prima, dopo?

Durante la gara per me è sempre dura, perché il mio spirito agonistico mi fa sempre andare a tutta. Nel corso degli anni ho imparato a gestire le mie forze e anche faticare un po’ meno.
La tappa che patisco di più è quella da Donnas fino al Coda, le previsioni ogni anno danno un sempre un caldo tremendo e io lo patisco veramente tanto. Quest’anno a Donnas Olivier Romain si è fermato, io ho deciso di proseguire per poter fare la salita con il mio passo e avevo in testa di farmi riprendere al Coda.
Il pre-gara lo vivo bene perché l’attesa mi piace. Adoro la preparazione, il mese di agosto quando vado a provare i percorsi, pensare all’attrezzatura, quali scarpe usare nei vari tratti, è decisamente la parte più bella. Il post gara è bellissimo quando va bene, perché vado nelle valli a vedere i passaggi dei miei  amici sul percorso, ringraziare i volontari. Quest’anno è stato un pochino più tragico, sarà che ho 45 anni, ma sto patendo più del solito. Ho provato l’altra sera ad andare a Saint Rhémy a vedere i passaggi e ieri e oggi li ho passati sul divano, completamente senza forze.

Dopo questo poker di vittorie, vuoi ancora continuare a giocare al tavolo del Tor?

È un po’ presto per dirlo, però direi basta perché faccio tanta fatica per quanto riguarda il recupero. Però Giuditta mi ha già detto che ogni anno dico così e poi dopo una settimana penso già al successivo.

 

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© Ph Klim Sirtori _ Zzam! Agency

 

In questi anni hai mai pensato di mollare il Tor e puntare su qualcos'altro?

Ci ho pensato tante volte ma non l’ho mai fatto. L’ho fatto solo l’anno che ero in testa alle Skyrunning World Series, sono andato alle finali ma la gara è andata male, avevo in testa il Tor, era l’anno che aveva vinto Bohard e Galeati secondo. Ero sempre attaccato al pc e avevo anche seguito Gianluca di notte per dargli conforto.

Hai idea di come vorresti fosse il tuo futuro?

Il mio futuro lo vedo sulle mie montagne con la mia famiglia. Certo che non posso pensare di continuare a gareggiare a questi ritmi, ma godermi i sentieri con più tranquillità sicuramente si! E poi come ho già iniziato a fare negli ultimi anni mi piacerebbe rimanere nell’ambiente per lo sviluppo prodotti e aiuto nell’ organizzazione di eventi.

 

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© Ph Roberto Roux _ Zzam! Agency

 

Cosa sarebbe Franco Collé senza il Tor?

Senza il Tor chiedo a voi cosa sarei. Ho fatto tanti altri risultati in giro per il mondo ma la gente si ricorda solo del Tor, quindi forse vuol dire che non sarei nessuno (ride)

Come recupererai in queste prossime settimane?

Chi lo sa, spero di recuperare. A dir la verità mi sento solo tanto stanco, ma dopo qualche giorno in genere recupero. Obiettivi non ne ho, ho promesso agi amici dell’Oliena Sky Trail che sarò da loro perché l’accoglienza è spettacolare, quindi sarà un’occasione per farci una vacanzina, visto che la zona è bellissima e la gara è tecnica come piace a noi, senza velleità agonistiche. Poi un autunno tutto da decidere visto che Giudy è stata ferma un po’ di mesi per acciacchi e quindi le darò una mano e spero che riesca a togliersi qualche soddisfazione. Sicuramente andremo a fare qualche gara nel continente asiatico, di sicuro Thailandia in dicembre e nei prossimi giorni decideremo gli altri obiettivi

 

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© Ph Roberto Roux _ Zzam! Agency

 

GIUDITTA

Giuditta Turini

 

Prova a farci capire quanto il Tor è in Franco, quanto fa parte della sua vita.

Il Tor è in Franco 365 giorni l’anno. Lui ama questa gara perché è la sua gara, sulle sue montagne, sui suoi sentieri, in mezzo alla sua gente. Le sue gare durante l’anno sono praticamente tutte un allenamento in preparazione al Tor.


Per te qual è stato il momento più difficile del Tor durante la gara, prima, dopo?

Sicuramente la parte più dura di questo Tor è stato il momento in cui è arrivato a Champorcher di nuovo con il problema alla vista. Mi sono proprio detta “okay è finita di nuovo. Invece poi non so per qualche grazia divina la situazione si è risolta da Donnas in avanti”
Prima della gara devo dire che siamo tutti e due abbastanza tranquilli. È bello “preparare” la gara ed i materiali insieme.
La parte più dura del dopo gara è sopportare le sue lamenteline, d’altronde è un uomo
(ride). A parte gli scherzi quest’anno sta trovando un po’ più lungo il recupero, ma è questione di giorni ne son sicura, torneremo a correre presto in montagna insieme.


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