Intervista di Maurizio Scilla
La Hardrock 100 è probabilmente la gara più iconica degli States, con quel tracciato che si snoda nelle Montagne Rocciose del Colorado, su un percorso di 160 km più di 10000 m di dislivello positivo. La maggiore difficoltà è data senz’altro dalla quota, con passaggi che arrivano fino a 4.200 metri. Abbiamo voluto sentire il commento, le emozioni del nostro Daniel Jung autore di un grandissimo quarto posto finale, dietro ai due ultratrailer più forti degli ultimi dieci anni (Kilian Jornet e François D’Haene) e un Dakota Jones tornato a livelli altissimi su un terreno che conosceva benissimo.
𝐃𝐚𝐧𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐮 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐝𝐝𝐢𝐬𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐬𝐢'?
E’ stata bellissima, un’esperienza che ricorderò tutta la vita, ma allo stesso tempo molto dura a causa della quota.
Ho provato a fare una preparazione specifica, curando molto l’aspetto dell’altitudine, correndo fino a 3000 m, anche fino a 3500 m. A casa sono stato sempre bene a quelle quote e anche qui in gara fino a quelle altitudini ero a mio agio e potevo competere con i migliori. Ad altitudini maggiori invece ero in difficoltà, non riuscivo a mangiare, non avevo energia e mi mancava l’aria. Abbiamo superato una decina di volte passi o cime che andavano dai 3800 fino a quota 4200 m, lì è stata veramente dura!
Avrei voluto fare un tempo sotto le 24 ore, mi piacerebbe riprovarci, magari già dal prossimo anno, sperando in una lotteria benevola. Sicuramente se ritorno verrò qui due settimane prima per poter sfruttare la preparazione in alta quota e fare una bella gara.
François è venuto due settimane prima, Kilian è un fenomeno, non ha mai problemi!
𝐂𝐨𝐦'𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭'𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐦𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚𝐧𝐚 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐠𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐢𝐥?
In ogni caso sono contento della mia gara, sono un vero finisher Hardrock.
Voglio assolutamente ritornare perché questo evento è come una grande famiglia, fanno un grandissimo lavoro, creano una “community” così bella, è stato stupendo! E’ tutta un’altra cosa se la confrontiamo con l’Europa, le persone sono simpaticissime, sono tutte pronte ad aiutarti, ti invitano se vuoi dormire da loro o se hai bisogno di qualsiasi cosa. Dopo questa HR ho tanti amici e tifosi qui negli States. E’ stato sempre un mio sogno partecipare a questa gara e questa cosa si è avverata, sono felicissimo e fiducioso per il futuro.
𝗘 𝗼𝗿𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘁𝗶 a𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮?
Sono veramente molto stanco, mi aspettano 10 giorni di riposo totale, al massimo piscina, sauna, mezz’ora in bici per andare a prendere un caffè. Poi a fine agosto vado all’UTMB ma senza mettermi pressione addosso, lo faccio per fare esperienza e anche perché penso che se sei un ultrarunner una volta nella vita devi fare l’UTMB, non farò una preparazione specifica, voglio finire la gara e stop. Invece a ottobre torno alla Diagonale des Fous che ho vinto l’anno scorso, ci riprovo sperando di fare di nuovo un gran risultato!
𝗨𝗻'𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮, 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘀𝗶 𝗯𝗮𝗰𝗶𝗮 𝗹𝗮 𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗮 𝗽𝗶𝘂' 𝗳𝗮𝗺𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗿𝗮𝗶𝗹, 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗼?
Sollievo, gioia e orgoglio